Da Benedetto XVI a Francesco
Poesia di Andrea Coppola
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1 Marzo 2013: resta vacante la Cattedra Petrina
al risveglio di quella mattina.
Vanno gli Apostoli in preghiera,
in cammino dalla Cappella Paolina alla Sistina,
uniti in processione, invocando i Santi d’intercessione.
Si chiude il Conclave, la Sistina si chiude, la piazza si apre
con gli occhi ad un comignolo antico
divenuto per il mondo simbolo-amico.
E’ sera e nella cittĂ di Roma
che degli Italiani si cinge la chioma,
i cittadini del mondo sotto la loggia,
sotto gli ombrelli e sotto la pioggia
che bagna e purifica l’uomo e la storia
per renderla degna di cristiana memoria.
Vola in cielo un gabbiano,
segno di un regno vicino e lontano
e sul comignolo eretto si posa
per la Chiesa Novella Sposa.
Il fumo è bianco, è finita l’attesa,
che giorno è, che anno è?
E’ il 13 Marzo 2013
giorno di Fatima, Anno del Signore,
che designa il Principe, nuovo Pastore.
Papa Francesco,
benedetto colui che ti ha mandato
e il Conclave che ti ha nominato;
al mondo intero hai parlato
con un buonasera ti sei presentato.
Carissimo papa Bergoglio
sei salito sul pontificio soglio,
di dottrina, fede e umiltĂ sei volano
tu che giungi dal continente sudamericano;
hai portato nella Santa Romana Chiesa
qualcosa di nuovo e fresco,
e anche per questo hai scelto il nome di san Francesco.
Sei una persona genuina, vera e sincera
e auguri sempre buon pranzo e buonasera;
guardi avanti, senza dimenticare chi sta indietro
sei degno Successore della barca di Pietro.
Di umanitĂ e cultura sei una fonte
e sei anche un pĂ² italiano della Regione Piemonte;
sei il Papa di tutti e il tuo sguardo non mente,
sei il Pontefice degli oppressi e della povera gente.
Sono sicuro che non solo chi crede,
adesso nutre grande speranza di Fede;
lo dico con orgoglio
hai riacceso la speranza nei nostri cuori, papa Bergoglio.