Veglie, muore dopo il ricovero sotto inchiesta 17 medici.

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VEGLIE – La morte di un paziente, ricoverato per i sintomi di una gastroenterite, è al centro di un’inchiesta della Procura. Diciassette i medici iscritti nel registro degli indagati: sono tutti quelli che, negli ospedali di Copertino prima e di Lecce poi, si sono presi cura di Damiano Calò di Veglie, autista, di tanto in tanto impiegato nella pista di Nardò, morto a 43 anni lasciando moglie e due figli.

«Ha sempre goduto di buona salute» si legge nell’esposto che i familiari hanno trasmesso in Procura con l’avvocato Chiara Spagnolo. Sospettano un errore di diagnosi, il mancato riconoscimento della patologia, terapie inadeguate e tardive.
Ecco perché il sostituto procuratore Emilio Arnesano ha chiesto al gip di disporre un incidente probatorio, un accertamento per verificare da subito, nel contraddittorio delle parti, le cause della morte ed eventuali responsabilità della medici. La morte del paziente risale al 16 febbraio scorso. E qualora il gip Annalisa De Benedictis dovesse accogliere la richiesta del pm, sarà disposto il disseppellimento della salma.
I medici indagati sono: Maria Aprile di Calimera; Marianna Madia di Lecce; Rosa Dollorenzo di Lecce; Giuseppina Strudà di Lecce; Cosimo Metrangolo di Lecce; Antonio Micella di Lecce; Paolo Leaci di Carmiano; Antonio Pasquale Colizzi di Palmariggi; Maria Rosaria De Paolis di Lecce; Vilma Martella di Surbo; Antonio De Giorgi di Lecce; Massimiliano Garzya di Lecce; Angelo Donato Canaris di Lecce; Mariarosa Tulipano di Copertino; Arturo Angelozzi di Lecce; Rocco Luci di Nardò; Giuseppe Leo di Lecce. L’iscrizione nel registro degli indagati, ovviamente, non è un riconoscimento di responsabilità. Anzi, è una garanzia nei confronti dei medici che potranno nominare consulenti e avvocati di fiducia.
Il paziente è giunto al pronto soccorso dell’ospedale di Copertino alle 13 del 15 febbraio. Dopo 15 ore di permanenza (e senza che, secondo i familiari, fossero eseguiti adeguati accertamenti clinici), è stato trasferito a Lecce a bordo di un’ambulanza senza medico e senza infermiere. Dopo qualche ora, poi, è deceduto in Rianimazione. Adesso i parenti, dopo il dolore per la morte improvvisa, attendono la verità.

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