Veglie, grazie all’iniziativa privata, si è ormai dotata di una vasta rete ricettiva di buon livello. E tutto ciò sta permettendo alla nostra cittadina di essere un ottimo supporto per le località balneari a favore di chi vuole fare una vacanza breve e a buon mercato e non sopporta la confusione di Porto Cesareo e di Torre Lapillo.
Ma, per fare turismo di un certo livello, occorrerebbe non limitarsi a fungere da dormitorio, cercando di rendere attraente e appettibile l’immagine del paese.
Invece, non si sfrutta il patrimonio artistico di cui pure siamo dotati in maniera più rilevante rispetto a tanti centri circonvicini, la piazza è abbandonata a se stessa col basolato sfasciato e pericolosissimo per i pedoni, le vie sono in condizioni pietose e la pubblica illuminazione versa in condizioni ormai indecenti ed intollerabili e, per questo, basta vedere come sono ridotte via Manzoni, via Mazzini e il Parco delle Rimembranze(punti rilevanti del traffico di attraversamento). A ciò si aggiunge l’assoluta mancanza di vita ,l’assenza totale di sagre e di feste in un mese che vede anche i centri più piccoli del Salento impegnati a richiamare il turismo ormai
rilevantissimo nella nostra provincia.Veglie no…invece di far onore al suo nome e di stare sveglia,dorme di un sonno che sa di catalessi.E così,uno dei centri più rilevanti , dal punto di vista demografico ed economico, si rattrappisce sempre più su se stesso e non regala alcuna speranza per il futuro.
Lorenzo Catamo