Il sindaco non ha idee e questo pregiudica le prospettive future del paese. E’ bene che i cittadini se ne facciano una ragione.
“Rendere Veglie parte di una Nazione che si fonda su valori e certezze scritte su un documento pubblicato il 27 dicembre 1947″ è quanto riesce a rabberciare il Sindaco, come progetto amministrativo per Veglie (ndr leggi articolo: “L’idea c’è”). Una variante sgangherata del nulla. Su questo evanescente programma, il Sindaco pretende di essere giudicato a fine mandato, mentre tutti pensavamo che volesse:
– risanare le finanze comunali,
– avviare la zona artigianale,
– sostenere le attività produttive,
– favorire il turismo dell’entroterra,
– recuperare le periferie degradate,
– attivare l’area mercatale,
– stimolare l’allaccio alla rete fognante,
– potenziare la Pubblica illuminazione,
– sistemare le strade,
– rivisitare il Pug,
– intercettare finanziamenti pubblici per completare la rete pluviale e fognante,
– assegnare i locali di via 4 Novembre,
– rendere fruibile Casa Tramacere,
– prevenire il degrado del Convento,
– inserire Veglie all’interno di percorsi turistici provinciali,
– istituire la figura del garante dell’handicap, ecc….ecc….ecc…
Possiamo concludere che, ad ora, ci siamo sbagliati e i cittadini se ne facciano una ragione.
Giovanni Caputo