L’Assessore S.Capoccia risponde alla lettera di A.Naccarelli

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(ndr – Stefania Capoccia, Assessore con deleghe a: Associazionismo – Consulte – Politiche Sociali – Trasparenza – Controlli Amministrativi – Anticorruzione –Servizi Scolastici – Sport e Tempo Libero – Politiche energetiche)

Gentilissimo Sig. Naccarelli,

nell’apprezzare la Sua attenzione nei confronti dell’operato di questa amministrazione comunale  in tema di politiche sociali, mi rammarica il fatto che lei non si ricordi di me ed affermi “chiunque Lei sia”, quando in realtà le nostre strade si sono incontrate anche in passato essendo stata, la sottoscritta, consigliere comunale già nel lontano 1997, quando lei era un dipendente del Comune di Veglie e precisamente responsabile del Settore Ragioneria.

Forse proprio perché forte della Sua esperienza passata, oggi segue con attenzione le vicende del mio assessorato.

Ho il dovere di smentire  le  informazioni che le sono state riferite, in quanto non risulta alla sottoscritta che ci siano stati finanziamenti a favore di persone svantaggiate (poveri ed indigenti) per la somma di 130.000,00 euro, che sarebbero, a suo dire non più giacenti presso la ex tesoreria comunale di Veglie ma restituiti alla Regione.

Posso confermare e tranquillizzare non solo lei ma tutti i cittadini vegliesi che ogni risorsa di cui dispone il Comune  per le politiche sociali, sia che vengano da finanziamenti o  da contributi regionali o dall’Ambito Territoriale Sociale, vengono puntualmente utilizzati ed erogati in favore delle fasce deboli ed ai vari utenti del mio assessorato.

Piuttosto sarebbe stato meglio interpretare con spirito critico una telefonata anonima e menzognera affrontando con me ogni dubbio e perplessità.

Sig. Naccarelli per quanto riguarda l’impegno di cui lei scrive per le politiche sociali preciso e concludo che oltre ai finanziamenti e contributi erogati alle famiglie vegliesi, la sottoscritta inoltre ha impegnato parte del suo stipendio assessorile per l’acquisto di sedie e materiale ad uso scolastico (precisamente sono stati acquistati carta igienica, scottex, sapone )per entrambi gli Istituti Comprensivi del Comune di Veglie.

Cordiali Saluti.

Assessore alle Politiche Sociali

                                                                                                                                             Stefania Capoccia

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Lettera di A. Naccarelli

Sig. Assessore, è diventata un’abitudine che quando uno mette nero sul bianco e scrive rendendo di dominio pubblico fatti ed accadimenti di una certa importanza e ci mette la propria faccia firmando quello che scrive assumendone le responsabilità il telefono squilla di continuo e dall’altro capo una voce anonima ma pacata e sicura racconta qualcosa che vuol far sapere a tutti  ma che si eclissa quando si tratta di esporsi personalmente.

È perfettamente quello che mi è capitato l’altro giorno; una voce maschile mi ha raccontato questo fatto:

Presso la ex tesoreria comunale di Veglie,  Unicredit, era giacente, da parecchio tempo, una somma di 130.000,00 euro relativa ad un  progetto regionale a favore delle persone svantaggiate (poveri ed indigenti).

Essendo trascorso un bel po’ di tempo senza che il progetto fosse stato mai avviato e la somma mai spesa la Regione Puglia aveva inviato una nota al Comune di Veglie chiedendo la restituzione del finanziamento a suo tempo erogato.

Fu a questo punto che un assessore (forse proprio Lei) accompagnata da un libero professionista del posto si recarono a Bari presso la Regione per cercare di salvare il finanziamento; la Regione Puglia, molto comprensiva, accettò di concedere una proroga a condizione, però, che fosse redatto un nuovo progetto con lo stesso scopo del primo.

I due se ne tornarono a Veglie molto contenti e sicuri di aver salvato il finanziamento.

Un professionista di Veglie, esperto in progettazioni del genere, si prestò gratuitamente ed in meno di tre giorni elaborò un nuovo progetto e lo consegnò al Comune per l’iter successivo.

Il progetto fu preso in custodia da un funzionario o un dirigente il quale, dovendo assentarsi dall’ufficio per qualche giorno chiuse il progetto in un tiretto della sua scrivania affinché non andasse smarrito.

Tornato dalla breve assenza il funzionario dimenticò che nel cassetto aveva riposto il progetto per gli interventi a favore delle persone disagiate e per un bel po’ di tempo non se ne fece nulla,  silenzio assoluto!

Trascorso, quindi, dell’altro tempo inutile la Regione Puglia, questa volta a ragione, revocò il finanziamento e chiese la restituzione immediata delle somme che erano rimaste intatte e mai spese e, senza ulteriori indugi, i 130.000,00 euro, felici e contenti, presero la superstrada per Bari. Fine del racconto.

Ho chiesto subito a chi si trovava dall’altro capo del telefono il suo nome anche per verificare l’attendibilità del fatto, assai grave, che poco prima mi aveva riferito ma un “click” mi fece subito capire che l’anonimo interlocutore aveva deposto la cornetta del telefono, aveva riattaccato.

Ma a parte tutto ciò io dico, si può rinunciare con tanta faciloneria ad un finanziamento regionale a fondo perduto destinato a scopi sociali? Non ci sono più poveri a Veglie?

Di contro, poi, si è attivissimi contro quel contadino che s’è scordato di pagare i 10 euro del passo carrabile perché occupato a salvare i quattro alberi d’ulivo del suo piccolo podere attaccati dalla Xylella fastidiosa e contro di lui ci si attiva puntigliosamente notificandogli, in questo caso all’evasore (il contadino) dei 10 euro per il passo carrabile, un’Ingiunzione di pagamento ingiungendo di pagare entro 30 giorni la somma evasa avvertendo che non pagando si passerebbe all’azione esecutiva con: (riporto testualmente quello che c’è scritto sull’atto ingiuntivo): a) fermo amministrativo di beni mobili registrati (es: autovettura o come in questo caso motoape); b) esecuzione forzata con ipoteca sugli immobili di sua proprietà (gli togliamo la casa se ce l’ha); c) pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione (se poi  è quella con meno di 300 euro mensili gliela togliamo tutta perché bisogna coprire anche gl’interessi e le spese processuali); manca solo da aggiungere: “se ancora vi ostinate a non pagare ci sarà la sedia elettrica o la fucilazione alla schiena, a scelta!

Ma siamo proprio a questo punto?

Sig. assessore, chiunque Lei sia, lo so che non mi risponderà perche siete tutti chiusi in “silenzio stampa” come le grandi squadre del calcio nostrano quando sono fortemente in crisi di risultati positivi …..! impegniamoci un po’ di più a favore di chi ha veramente bisogno, e sono in molti, che le costa?!

La saluto cordialmente e non me ne voglia.»

 

Antonio Naccarelli

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