Il Sindaco Paladini rinnega se stesso

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Un comunicato stampa del Gruppo Consigliare “Veglie Bene Comune” sul Consiglio Comunale del 22/11/2018.


Il 22 novembre scorso i consiglieri comunali del gruppo Veglie Bene Comune illustravano una mozione di cui erano firmatari e con cui chiedevano di deliberare una dichiarazione di intenti da inviare in Regione riguardante la volontà di ottenere il riconoscimento dell’area di Lupomonaco quale sito di interesse comunitario. Tale deliberazione nasceva da una specifica richiesta della Regione.

Come si ricorderà nel luglio 2018 la Regione Puglia approva all’unanimità la mozione Casili riguardante l’istituzione del SIC presso l’area naturalistica di Lupomonaco a Veglie.

Al comunicato stampa sull’importante risultato raggiunto in Regione, si susseguivano sui siti web di informazione locale e sui social manifestazioni entusiastiche sia da parte di cittadini sia da parte del sindaco Paladini.

Il sindaco medesimo ribadiva addirittura, in un intervento nel consiglio comunale del 19 aprile 2018 (la mozione Casili ancora non era stata discussa in Regione), la necessità del riconoscimento SIC di Lupomonaco al fine di poter concorrere all’assegnazione di finanziamenti.

All’approvazione della mozione regionale sul SIC, il consigliere comunale Vetrano e l’assessore all’ambiente Stefanizzi si recavano in Regione per apprendere quali fossero gli adempimenti che il Comune avrebbe dovuto compiere per ottenere la piena ufficialità del SIC. I tecnici regionali ci consegnavano brevi manu il documento tecnico dove era riportato ciò che il Comune avrebbe dovuto produrre ed inviare in Regione, tra cui “una dichiarazione d’intenti da parte dell’Amministrazione Pubblica (Comune di Veglie) che con Deliberazione di Giunta o di Consiglio espliciti la volontà di inserire le aree presenti in Loc. Lupomonaco in un SIC della Rete Natura 2000 della Regione Puglia, così come è avvenuto per le ultime designazioni recenti di alcuni altri SIC in provincia di Lecce”. Copia del documento è in possesso anche di un tecnico comunale del settore ambiente.

Sulla scorta del documento in questione, l’Assessore regionale all’urbanistica, Pisicchio, dichiarava inoltre in sede di discussione di consiglio della mozione Casili: “è importante che, ovviamente, si faccia, dal punto di vista locale, del territorio, anche un utile attività di sensibilizzazione da parte dell’Amministrazione pubblica, in questo caso del Comune di Veglie, che potrebbe esprimere la propria disponibilità in tal senso”.

Il gruppo consiliare Veglie Bene Comune, lasciato passare un lasso di tempo, purtroppo invano, perché l’Amministrazione avanzasse una qualche proposta di deliberazione riguardante la dichiarazione di intenti, presentava una mozione in tal senso pensando di fare cosa utile.

Il sindaco di contro faceva allegare alla mozione un parere tecnico di diniego, lacunoso ed omissivo delle richieste della Regione. Sempre il sindaco, ormai noto per la sua congenita abilità di rinnegare all’uopo se stesso, dava disposizioni alla sua sparuta maggioranza di respingere in toto la mozione SIC Lupomonaco. Poiché parliamo di una disposizione insensata non c’è stato pericolo che i consiglieri di maggioranza disobbedissero, ad eccezione di un imbarazzato assessore all’ambiente Stefanizzi! Ci chiediamo, perché il sindaco di Veglie è di fatto contrario alla valorizzazione della macchia di Lupomonaco (Belmonte)?

Veglie ha perso l’ennesima occasione, speriamo non definitivamente, di vedere realizzato o riconosciuto qualcosa di importante sul proprio territorio, grazie ad un sindaco contraddittorio che, ormai privo di credibilità al cospetto dei suoi concittadini, farebbe meglio a dimettersi per conclamata incapacità amministrativa.

Veglie, 03/12/2018                   Il gruppo consiliare Veglie Bene Comune.

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