Il riconoscimento di sito di importanza comunitaria (SIC) per un’area naturale, sarebbe un po’ come una ciliegina sulla torta, il coronamento di un insieme di azioni di tutela precedenti.
Nel 2010 l’Università del Salento, con uno studio commissionato dal Comune di Veglie, confermava con cartografia quanto già affermato nel 2004, cioè che in contrada Lupomonaco, la particella 240 del foglio 26 del catasto era interessata da pseudo-steppa; non solo, ma anche che un’area che nel 2004 era indicata come incolto, appariva rinaturalizzata.
La pseudo-steppa è un habitat tutelato dalla Direttiva 92/43 CEE, degno di riconoscimento come SIC.
Nel 2013 la Regione Puglia pubblicava il Piano paesaggistico, includendo la pseudo-steppa di Lupomonaco tra le aree da tutelare.
Negli anni si susseguivano gli incendi, memorabile il 2014 in cui almeno tre episodi di incendio percorrevano tutti i 25 ettari di area naturale a Lupomonaco. Ma la pseudo-steppa resiste bene agli incendi, più brucia, e più vegeta.
Nel 2015 la Regione Puglia adottava il Piano paesaggistico, escludendo dalle aree da tutelare la pseudo-steppa presente sulla particella 240, grazie alle osservazione di un privato.
Nel 2017 l’assessore all’ambiente del Comune di Veglie dichiarava che la Regione Puglia respingeva la richiesta del Comune di Veglie di riconoscere Lupomonaco area SIC, per “scarsa metratura dell’area”.
Nel luglio 2018 veniva scomodato un forestiero, il consigliere regionale Cristian Casili di Nardò, che firmava una mozione approvata dal Consiglio regionale della Puglia per il riconoscimento di Lupomonaco come area SIC.
Nel novembre 2018 alcuni consiglieri comunali passati all’opposizione, presentavano la mozione di “inserimento di aree in località Lupomonaco in un SIC della rete Natura 2000 della Regione Puglia.”
Nel dicembre 2018, la Giunta comunale di Veglie con deliberazione “prendeva atto della mozione del Consiglio regionale per l’inserimento della macchia di Lupomonaco nella PSIC”. In particolare si legge: “di dover prendere atto della approvazione della mozione 283-X approvata dal Consiglio regionale in data 10/07/2018 che qui si intende integralmente riportata”; inoltre “Di individuare, quale zona da inserire nell’elenco delle aree PSIC, l’area a macchia individuata dal PPTR”.
Perché si intende individuare nell’elenco delle aree PSIC, solo l’area a macchia?
La pseudo-steppa, per la sua rarità, merita anche maggior tutela rispetto alla macchia mediterranea, poiché considerato dall’Unione Europea “habitat prioritario”.
La questione Lupomonaco riserverebbe ancora sorprese.
Veglie, 12/03/2019
Dott. Fabio Coppola
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