In questi giorni, mentre in tantissimi paesi si sono svolte tantissime iniziative istituzionali e pubbliche per celebrare la Giornata della Memoria, per il Comune di Veglie questa giornata pare non che non esista.
Ne il Presidente del Consiglio, ne il Sindaco,e men che meno i consiglieri tutti, si sono sentiti in dovere di organizzare una qualsiasi forma di celebrazione di questo significativo evento.
Nessun, incontro, nessuna testimonianza, nessun momento di riflessione, che potesse evidenziare la partecipazione della nostra comunità a questo fondamentale appuntamento.
Eppure il Parlamento Italiano, con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 ha istituito il “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio delle persecuzioni e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
All’articolo 2 della citata legge si prescrive che in occasione del giorno della memoria siano organizzati: “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione,su quanto è accaduto, in modo da preservare nel futuro dell’Italia, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese, affinchè simili eventi non possano mai più accadere”.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. In queste poche parole di Primo Levi, si riassume il significato più vero della Giornata della Memoria.
Come semplice cittadino mi corre l’obbligo di intervenire, per esprimere pubblicamente lo sdegno mio personale e di tutti quelli che come me biasimano,la scelta da parte dell’Amministrazione Comunale di veglie,in quanto ha rifiutato di onorare degnamente la memoria di tanti nostri concittadini,e tra loro mio padre,i quali subirono la drammatica esperienza dell’internamento nei campi di concentramento nazisti.
“I campi di concentramento sono una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria”
Veglie 14/02/2020
Giovanni Parente