Alla luce degli ultimi avvenimenti ritengo sia necessario fare chiarezza per rispetto delle istituzioni e della popolazione che ho rappresentato nel corso del mandato nell’Amministrazione Paladini.
Mi scuso se risulterò prolisso, ma credo sia necessario chiarire al meglio la successione degli eventi che hanno portato alla decisione di sfiduciare il Sindaco.
Al fine di dare la giusta dignità al ruolo ricoperto, ho scelto di rispondere alle accuse rivoltemi preferendo l’impiego di contenuti politici e oggettivi, dissociandomi pubblicamente dal linguaggio non consono e poco istituzionale utilizzato da alcuni esponenti dell’Amministrazione sui social, al solo fine di attaccare la mia persona creando sterile pettegolezzo e vittimismo.
Ritengo sia fondamentale il rispetto altrui e credo che invece di attaccare personalmente sia più adeguato basarsi solo su fatti certi e coerenti con il contesto.
A seguito dell’uscita degli Assessori Stefanizzi e Nicolaci, la composizione della Giunta risultava essere illegittima in quanto non rispettava i criteri previsti dal principio delle quote rosa. Per tale motivo, più di un mese fa, conscio della situazione di emergenza in cui versava la Nazione e cosciente dell’ormai persa maggioranza numerica in Consiglio, ho proposto al Sindaco di rinunciare alla mia delega, ottenuta grazie al consenso degli elettori, a favore di una riduzione in numero della Giunta e una collaborazione estesa con le opposizioni.
Sarebbe stata una prova di maturità , umiltà e rispetto del volere popolare, col fine ultimo di preservare il bene comune e la democrazia.
La proposta prevedeva la mia volontaria rinuncia all’assessorato e il passaggio ad una Giunta composta da 3 elementi (2 assessori più il Sindaco), che avrebbe significato il risparmio economico di 3 indennità . Ciò avrebbe legittimato la composizione della Giunta, garantito una maggiore liquidità nelle casse comunali e una maggiore coordinazione tra gli esponenti politici, necessaria per affrontare la situazione di emergenza che ci affligge.
La proposta è stata rigettata e definita inapplicabile dal Sindaco Paladini nonostante fosse stata accolta positivamente da tutti i consiglieri di maggioranza ad eccezione di uno degli attuali Assessori, che ha fatto di tutto per ottenere una carica assessorile alla quale non sarebbe mai potuto arrivare secondo gli accordi preelettorali che definivano una meritocrazia in base alle preferenze (allo stato attuale risulta come ultimo avente diritto).
Al fine di appagare tale interesse era necessario rimuovere la mia figura, diventata evidentemente scomoda a qualcuno. Perciò in maniera autonoma e autoritaria il Sindaco ha adottato un semplice escamotage amministrativo che ha visto susseguirsi l’azzeramento e la successiva ricostituzione della nuova Giunta finalmente libera della mia presenza.
Risulta facile capire come il rifiuto della mia proposta non possa che essere legato all’ambizione del suddetto consigliere, unitamente alla preparazione di un nuovo gruppo in vista della prossima tornata elettorale.
Fino all’ultimo momento credo di aver cercato di dimostrare al Sindaco il mio pieno appoggio e la mia proposta ne è la prova più recente, ma nonostante questo, dopo aver condiviso un percorso di 4 anni e 10 mesi mi sarei aspettato quantomeno un confronto diretto o una chiamata per rendermi partecipe delle decisioni prese. Sono ancora in attesa.
Caro Sindaco, poche ore fa ha lanciato un appello di collaborazione ai firmatari della mozione di sfiducia. Dai più potrebbe essere visto come un ultimo, forte e disperato attaccamento alla poltrona. Tuttavia, anche volendo credere nella bontà del suo tentativo, mi ritrovo a metterle nuovamente in evidenza come il nuovo Assessore da lei fortemente voluto sia riuscito immediatamente a disfare ciò che aveva tentato di riparare.
Non si può pretendere collaborazione da persone che vengono brutalmente offese da una parte della sua stessa Amministrazione.
In un momento così critico sarebbe stato opportuno concentrarsi sul bene della popolazione ed evitare questi giochi politici solo per soddisfare le ambizioni del singolo.
Se non foste stati attaccati alle poltrone la mia proposta probabilmente sarebbe stata accettata.
In risposta agli attacchi subiti, credo non siano necessarie ulteriori attenzioni in quanto ritengo tutto questo solo una brutta caduta di stile.
In politica bisogna sempre mettere al centro il bene comune, con umiltà e coerenza.
Valerio Armonico