YVAN RETTORE: CARI CANDIDATI, VI SCRIVO…

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Sono un cittadino di Veglie da circa un anno, sconosciuto ai più e senza alcuna ambizione politica.

Mi permetto di scrivervi perché la data delle elezioni comunali non essendo molto distante, ho ritenuto doveroso interpellarvi per farvi partecipi del mio pensiero riguardo alle responsabilità che dovrete assumervi nel caso veniate effettivamente eletti.

Parto dal presupposto che la politica va definita unicamente come un servizio da fornire per il bene della collettività che si intende rappresentare.

Quindi quando vieni eletto non sei chiamato a fare le veci soltanto dell’elettorato che ti ha dato fiducia ma devi agire in funzione degli interessi dell’insieme degli abitanti residenti nel comune.

D’altro canto, le elezioni non dovrebbero mai essere considerate come un punto di partenza ma come un punto di arrivo di un processo di lotte e impegni politici presi preliminarmente sul territorio: campagne informative, denunce, raccolta firme, difesa dei diritti civili, ecc…

E’ quindi sulla base delle azioni effettivamente profuse che potrete ottenere un consenso effettivo, genuino e duraturo da parte dei cittadini per iniziare poi un percorso istituzionale costruttivo ed esauriente nel rilancio del Paese che sarete chiamati ad amministrare se figurerete nella lista della maggioranza vincitrice.

Se invece pensate la politica unicamente in funzione del numero di voti che potete portare, allora la pensate in modo riduttivo perché saranno voti espressi in funzione della vostra simpatia, delle vostre relazioni o di un gruppo di interesse locale ma non saranno voti fondati su quanto avrete fatto effettivamente di buono ed importante a livello politico e/o sociale prima della vostra discesa in campo.

L’espressione di voti in tal senso è effimera e allontana ulteriormente una parte consistente di elettorato che non si sente affatto rappresentata e rimane profondamente insoddisfatta e ferita per come viene gestita la cosa pubblica e violata la sua volontà.

E’ proprio questa parte di elettorato che dovrebbe contare di più e che si dovrebbe riportare alle urne perché è quel popolo di delusi e invisibili che troppo spesso le istituzioni ignorano e che possono fare la differenza in meglio a condizione che voi continuiate ad impegnarvi politicamente e socialmente anche al di fuori del “Palazzo”.

C’è bisogno di maggiore democrazia in questo paese, ovvero non basta quanto detto fin qui e nemmeno appare sufficiente proporre candidati giovani e con una formazione di spessore.

E’ necessario da un lato fornire determinate garanzie ai cittadini e dall’altro coinvolgerli maggiormente nella gestione della cosa pubblica.

Ciò implica necessariamente che nel Regolamento del Comune di Veglie vengano scritti nero su bianco le tre innovazioni seguenti:

– possono presentarsi alle elezioni amministrative unicamente i cittadini effettivamente residenti e/o operativi professionalmente sul territorio comunale

– nel corso del proprio mandato, viene imposto formale divieto a qualsiasi cittadino eletto di passare ad una lista diversa da quella in cui è stato effettivamente eletto, pena il decadimento immediato del proprio incarico

– introduzione del bilancio partecipativo che prevede una consultazione e una approvazione da parte della cittadinanza circa gli investimenti che la Giunta comunale intende operare sul territorio.

Penso cari candidati che se avete veramente a cuore il bene di Veglie e intendete effettivamente rilanciarlo, tutto questo sarà effettivamente possibile.

Sta a voi ora dimostrarlo.

Cordialmente.

Yvan Rettore

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