VOTARE SI O NO PER LASCIARE TUTTO COM’E’

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Ma votare Si o No per lasciare tutto com’è mentre i parlamentari parassiti se la godono e la Casta dei privilegi resta sempre più intoccabile …vi piace!???

Quale taglio dei parlamentari, il problema del nostro Parlamento è che è stato svuotato di senso.

Nella testa dei padri costituenti, al centro del nostro ordinamento democratico doveva esistere un organo, il Parlamento, che rappresentasse la nazione nelle sue differenze e complessità. La condizione necessaria (e non sufficiente) per permettere al parlamento di essere rappresentante democratico di questa nazione era l’esistenza di partiti capaci di organizzare la società.

La questione è che la nostra società ha ucciso i partiti. C’era un vaso che andava riempito d’acqua, ma abbiamo rotto la pompa. Noi siamo cambiati, e per recuperare terreno sono cambiati anche i partiti. Dall’essere delle macchine capaci di radicarsi nella società e mobilitarla, ricoprendo delle funzioni essenziali per la vita democratica come la formazione culturale dei cittadini, sono diventati (quelli che ancora hanno un peso rilevante in questo paese) delle bestie al servizio dei potenti. Sono passati dall’organizzazione della rappresentanza all’organizzazione del consenso, sufficiente a garantire la tutela degli interessi di chi offre di più. Questo discorso, ripeto, vale per tutte le maggiori forze politiche del nostro paese: PD, M5S, FI, FdI, Lega. Tutte queste non ambiscono a rappresentare tutta la popolazione, ma solo gli interessi di frazioni di una parte precisa: quella più ricca.

Pensare che tagliando con le forbici qualche parlamentare cambierà qualcosa in meglio è semplicemente sciocco, significa fare “un tombolòn” nel gioco della corsa al consenso di qualche forza politica: l’unico effetto sarà l’ulteriore accentramento del potere nelle mani di pochi partiti, allontanando il parlamento ancora di più dalla gente (in particolare riducendo le rappresentanze dei territori).

Guardiamo alla luna, non al dito: serve l’estensione della democrazia, della rappresentanza, e la restituzione di potere ai territori e alla cittadinanza. La “democrazia integrale” come la definì un saggio capace di guardare lontano. Cerchiamo di avere anche noi lo sguardo lungo. #ioNonvoto

Domenico Giglio

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