Ci rivolgete due domande e riteniamo di poter formulare un’unica risposta: l’attività culturale, la programmazione e realizzazione di eventi, lo sviluppo di percorsi turistici ed economici e via dicendo,
sono tappe importanti per l’utilizzo del centro storico perché spazio nucleo, degno di nota per la valenza storica e per la presenza di immobili e di spazi che caratterizzano ed identificano un paese.
sono tappe importanti per l’utilizzo del centro storico perché spazio nucleo, degno di nota per la valenza storica e per la presenza di immobili e di spazi che caratterizzano ed identificano un paese.
Premetto che, nel programma, già nelle prime battute di introduzione dello stesso, il centro storico è oggetto di analisi, ne mettiamo in evidenza alcuni punti di debolezza, in effetti lo descriviamo così: “il centro storico si è svuotato, risulta abbandonato a sé stesso e in alcune circostanze in stato di degrado, così da risultare privo di vitalità”.
Siamo convinti che con l’impegno e uno studio approfondito, dettato sia da logiche urbanistiche, sociali e tecniche, ma soprattutto amore e dedizione per il nostro paese, lo stesso centro storico potrà tornare uno spazio da vivere, essere sottratto all’incuria a cui le ultime amministrazioni lo hanno mortificato.
Abbiamo elaborato misure pensate espressamente per la rivitalizzazione del centro storico: attraverso la pedonalizzazione, necessaria alla vita nuova dello spazio, la creazione di un polo attrattivo e culturale e turistico, la cura degli spazi pubblici intorno, ponendo il focus soprattutto sull’incentivazione delle varie attività economiche, veri propulsori di vita di un centro storico.
Prevediamo la valorizzazione della torre dell’orologio e dei beni comunali già ristrutturati (la chiesetta di Santo Stefano per esempio) e il recupero di edifici vari attraverso strumenti incentivanti. A tal proposito, sino al 31/12/2020 è disponibile il Bonus Facciate (è rivolto ai privati) è una agevolazione fiscale che consiste in un credito di imposta pari al 90% e utilizzabile solo per gli edifici ubicati nelle zone A e B del comune. Incentivare tale misura può essere un primo passo.
La torre dell’orologio può diventare punto di riferimento e attrattore culturale, pensarla proprio come un punto centripeto dove far convergere attività turistiche e di intrattenimento e identificarla come “l’albo pretorio” di queste attività.
Gli spazi intorno alla torre dell’orologio, le piazze 24 Maggio e Umberto I°, devono diventare, e per certi aspetti tornare ad essere, gli spazi liberi che accolgono la cittadinanza per l’intrattenimento, le associazioni, le tradizioni e la cultura storica e contadina, contenitori di persone che si incontrano e confrontano; la piazza, insomma deve ritornare il vero fulcro di Veglie, l’anima!
Tale lavoro di valorizzazione, passa anche attraverso la riproposizione della tradizione ed allo stesso tempo dalla promozione delle nuove dinamiche culturali. A tal fine, l’amministrazione comunale potrà intervenire attraverso:
• una collaborazione sinergica col sistema di istruzione;
• realizzare laboratori permanenti di arte, musica, teatro con gestione privata o pubblica;
• raccontare Veglie attraverso i social, il web e le nuove strategie di marketing;
• Accedere ai finanziamenti per valorizzazione patrimonio storico e artistico;
• Valorizzare le realtà associative e private;
• Riconoscimento e stimolo delle specifiche espressioni artistiche (pensiamo al mondo della music, ad esempio);
• Fondamentale mettere a sistema i beni culturali;
• Stretta collaborazione con il mondo produttivo;
Di sicuro la valorizzazione di un luogo potrà solo avvenire con la presenza di ognuno e la voglia di fare, il lavoro mirato e programmato: INSIEME SI PUO’.
Gigi Spagnolo