Egregio sig. Sindaco,
L’incontro di sabato 23 ottobre presso la sede comunale di via Salice è stato un’occasione storica per Veglie.
La memoria dei più deve tornare almeno al 1998 per trovare un altro uguale momento di visita istituzionale di un Presidente di Regione presso una nostra sede comunale.
Eppure lei è riuscito a trasformare un’opportunità istituzionale senza precedenti in una inutile passerella politica della quale francamente nessuno sentiva la necessità, se non lei e pochi altri.
Quest’analisi dura non nasce da un presunto disfattismo di parte di chi le scrive, ma dalla disamina di un incontro che in potenza avrebbe potuto creare le giuste spinte ad un’azione di governo comune del paese e che invece lei ha ridotto ad un vuoto enunciamento sui massimi sistemi.
Ai nostri ospiti non sono state portate istanze puntuali e ragionate su quelle che sono le potenzialità, i limiti e gli sviluppi per il nostro territorio. Non c’è stato un momento di ascolto propedeutico che avrebbe potuto indirizzare gli interventi degli ospiti in maniera precisa e circostanziata.
Stupisce che lei, che guida Veglie dal 2015, non abbia ancora inteso come l’ascolto si ponga alla base di qualsiasi risposta amministrativa in grado di fare la differenza. Quell’ascolto avrebbe permesso di produrre un “piano di visone” e un “progetto di sviluppo” tanto sollecitato dai relatori e necessari se si vorranno utilizzare al meglio le opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offriranno a tutti i territori italiani.
La democrazia ha la sua grammatica e prevede passaggi doverosi e indispensabili per poter garantire partecipazione e trasparenza e per inseguire il sogno di una gestione condivisa della cosa pubblica. Lei è istituzionalmente voce di tutti i cittadini, ma ha anche il dovere di ascoltare.
Avrebbe potuto confrontarsi, come le avevo suggerito e come lei stesso aveva trovato opportuno, con i capigruppo consiliari. Questo avrebbe permesso di valutare insieme, in fase preparatoria, quale poteva essere la miglior soluzione per gestire un incontro dal quale tutti ci aspettavamo tanto. Avremmo portato ai nostri ospiti le tante istanze complesse di fronte alle quali il paese attende risposte concrete. Invece lei ha gestito questo appuntamento con arroganza istituzionale di fatto imponendo a tutti lo schema al quale solo lei ha avuto accesso.
Chi scrive resta fermo nella determinazione dimostrata in ogni circostanza a continuare un percorso di messa a disposizione della propria visione e del proprio tempo per il perseguimento del Bene Comune a Veglie, ma questo potrà avvenire solo se si dimostrerà rispetto reciproco.
A presto rivederci.
Angelo Cipolla