CARO SINDACO… “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”

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La Redazione di Controvoci risponde alle accuse del Sindaco

La fretta è spesso cattiva consigliera. Per questo motivo abbiamo deciso di rispondere ufficialmente a distanza di qualche ora alle accuse mosse alla nostra Redazione da Lei, nostro Sindaco Dott. Paladini.

Non  intendiamo riaccendere la polemica, ma vogliamo tutelare la Storia di questo giornale e la reputazione di chi ci collabora e in particolar modo di Mauro Mea, che tanto si adopera per il sito e per il giornale.

Non possiamo accettare che venga messa in dubbio la nostra imparzialità per via di un ritardo involontario e giustificato nella pubblicazione del Suo comunicato stampa di ieri.

Non abbiamo MAI accettato favori da nessuno che potessero un giorno condizionarci nella disamina critica di quanto accade nel nostro Paese. Sarebbe stato facile e anche comodo accettare, MA NON LO ABBIAMO FATTO!

Non abbiamo MAI voluto colorare il nostro giornale di un particolare credo politico, pur nella libertà lasciata ai singoli redattori di seguire e coltivare a titolo strettamente personale le proprie convinzioni politiche.

E a questo proposito ci teniamo a precisare che la Redazione, al suo interno, è stata sempre estremamente variegata per età, competenze, fede religiosa e credo politico.

Questo ha permesso al giornale di mantenersi equilibrato ed equidistante da ogni posizione e partito politico.

Non siamo giornalisti professionisti, ma siamo dei volontari che offrono un servizio alla collettività nel loro tempo libero, sacrificando spesso altre cose, finanche gli impegni familiari.

Nessuno ci retribuisce per quello che facciamo e non prestiamo il nostro servizio per ottenere visibilità.

Lo facciamo solo per quella PASSIONE che, di fronte a certe accuse, viene spesso messa a dura prova.

Non abbiamo MAI agito nell’intento di offendere la dignità o il decoro di qualcuno e, se qualche volta qualcuno si è sentito offeso da qualche nostra vignetta, dovrebbe ricordare che, da che mondo è mondo, esiste quella che si chiama “satira” (art. 21 della Costituzione Italiana).

Chiunque abbia un minimo di ragionevolezza e senso dell’umorismo sa che, fatto salvo il doveroso rispetto della persona, si tratta del “prezzo” che i personaggi pubblici e politici si trovano ad affrontare per via della loro popolarità. “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”, diceva Giacomo Leopardi. E’ un prezioso consiglio per chi crede di essere tutto e alla fine non è padrone neanche di se stesso.

Crediamo fermamente nella libertà di stampa e nella missione che ci siamo dati fin dall’inizio, ovvero quella di dare voce a tutti, soprattutto a Lei, signor Sindaco, che in questo momento rappresenta l’Amministrazione in carica e ha le sorti di questo paese in mano.

Come Le ha già ricordato il signor Mea, un mese fa abbiamo cercato in tutti i modi di intervistarLa, di ascoltare la Sua voce e la voce della maggioranza che Lei rappresenta, ma Lei ci ha gentilmente snobbato.

Quanto alla “volontà discriminatoria” di cui Lei ci accusa, vorremmo solo sottolineare che da parte nostra non c’è mai stata, da parte Sua forse sì, dal momento che nei giorni scorsi ha concesso ad un testata giornalistica l’intervista che a noi invece ha negato.

Con immutata stima

 

La Redazione di Controvoci

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