Le varie liste che hanno preso parte alla scorsa campagna delle elezione amministrative hanno avuto modo di dire la loro su quanto avvenuto giorni orsono e che ha interessato l’amministrazione che governa il nostro paese: tre dei consiglieri comunali della maggioranza guidata dal sindaco dott. Claudio Paladini, hanno rassegnato le proprie deleghe per ragioni inerenti l’immobilismo, la mancanza di collegialità nelle decisioni, e il fare politica “alla vecchia maniera”.
Piazza Pubblica, coscientemente ultima per preferenze nella succitata tornata elettorale, di cui ero con disincantato orgoglio il candidato sindaco, dopo aver ascoltato i tanti pro e contro sulla vicenda , ha deciso di pronunciarsi su quanto va
succedendo, cercando di dare una inquadratura critica e oggettiva agli accadimenti.
Prendiamo dunque atto di quello che è successo, ma, per veder chiaro nella ennesima storica ondata di nebbia, occorre fare un passo indietro e cercare di dare una scossa alla memoria corta che affligge questo paese.
Prima delle elezioni del maggio scorso, a sentire le varie voci di popolo, era tutto un ripudiare violentemente e con pesanti parole le passate amministrazioni e chi ne aveva fatto parte.
La voglia di NUOVO era dirompente, tutti erano pronti ad alzare le barricate e andare in guerra. Nel parlare del nostro paese e come era ridotto, si facevano i paragoni con alcuni paesi vicini, all’insegna del “ beati loro”.
Altro che svolta, ci saremmo dovuti aspettare !
Ma come la storia insegna, le rivoluzioni, noi italiani, siamo capaci di farle solo a tavola e/o al bar. E così, dopo tanto straparlare , strainveire e stramaledire, arriviamo al giorno fatidico delle elezioni e…indovinate chi vince ? Ma questo lo sappiamo già. Ma anche se avesse vinto l’altra lista non sarebbe stato molto diverso. I vegliesi, saggi e generosi, avevano scelto di evitare il rischio di un cambiamento, all’insegna del famoso detto CHI LASCIA LA STRADA VECCHIA E PRENDE LA NUOVA SA QUEL CHE PERDE E NON SA QUEL CHE TROVA. Sembrava di leggere IL GATTOPARDO: cambiamo perché nulla cambi.
Il rinnovamento era stato per l’ennesima volta messo all’angolo, in attesa dell’ulteriore trascorrere di altri cinque anni vuoti e inutili di chiacchiere al bar. Altri cinque anni sprecati della nostra vita.
Mi domando / ci domandiamo: ma i consiglieri che, a torto o a ragione, hanno fatto questa scelta critica, non conoscevano per tempo i propri compagni di cordata ? Eppure, molti di loro sono facce conosciute da decenni, presenti anche in altre liste!
Pertanto, facciamoci una domanda: cosa abbiamo votato, chi abbiamo votato?
La risposta è sotto gli occhi di tutti: abbiamo scelto di non cambiare.
Dunque, al di là dell’episodio dei tre consiglieri a cui va la mia stima quali rappresentanti democraticamente eletti, cari concittadini, guardiamoci allo specchio e diamoci una franca risposta.