Dopo mesi di inviti, sollecitazioni, proteste, sit-in e segnalazioni, non ultimo un esposto-diffida presentato al Sindaco del Comune di Veglie e inoltrato ai Carabinieri della stazione locale ed alla Procura di Lecce in cui si chiedeva che la macchia mediterranea Lupomonaco fosse tutelata dato il suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico, si vede uno spiraglio di luce.
Il Sindaco ha disposto gli interventi dovuti per rimuovere i rifiuti pericolosi quale il persistente quantitativo di pannelli di amianto emersi dai vari sopralluoghi fatti dall’inizio di Novembre e che continuano tutt’ora, (continua …)
{gallery}grido_ulivi{/gallery}
(…segue) in un luogo che è un mero e invidiabile parco protetto abbandonato dove si continua a gettare rifiuti di vario tipo (bottiglie, copertoni, frigoriferi, televisori, tubazioni, residui di potature, materiale edilizio, secchi di tintura murale scaduti, bottiglie di olio…). Possiamo confermare che a luglio è stata eseguita una parziale bonifica della macchia mediterranea. Parziale, in attesa che si possa fare nettamente una buona pulizia del luogo. Prendiamo atto anche di un altro miglioramento: l’accesso di via Pirandello è stato chiuso con grossi massi.
Si ringrazia il Sindaco e la giunta comunale per l’attenzione data. Chiediamo pertanto all’Amministrazione di Veglie a continuare su questa linea e cogliamo l’occasione per riproporre le nostre richieste:
– tabellazione dell’area, ai varchi principali, che illustri i comportamenti consentiti e vietati all’interno della macchia, indicati nell’ordinanza del Settore Ambiente del Comune di Veglie n.° 12 del 6/3/2015;
– chiusura dei cinque varchi carrabili, con pietre e massi, con accesso consentito solo ai mezzi di servizio, VV.FF e operatori ecologici (si risparmierebbe sui costi delle periodiche bonifiche ambientali da rifiuti speciali);
– classificazione dell’area come “Oasi di protezione” nel prossimo piano faunistico-venatorio provinciale e regionale;
– adeguare il P.R.G. al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia;
– richiedere al Ministero dell’Ambiente il riconoscimento dell’area come “sito di importanza comunitaria”, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (sarebbe anche un marchio di qualità da sfruttare a livello turistico);
– destinare il tratto di circonvallazione ovest con visuale sull’area in oggetto a strada paesaggistica, definita dal PPTR suddetto;
– ripristino del casolare in legno all’interno dell’area, con relativa video sorveglianza affinché possa essere usato come rifugio/sosta per le visite guidate scolastiche e turistiche;
– prevedere una vigilanza saltuaria a cura della polizia municipale;
– interventi vari a prevenire gli incendi in collaborazione con la protezione civile e i Vigili del Fuoco;
– bonifica costante del sito dai rifiuti in particolar modo quelli speciali e pericolosi, sia su Lupomonaco, sia su
Sferracavalli;
– affidamento delle Oasi alle associazioni ambientaliste locali in collaborazione con il Comune.
Il Grido Degli Ulivi
Marco Costa, Domenico Giglio