“giudizi…, pseudo bilanci… mi creano, da medico, dubbi sullo stato di salute di chi li avanza”
Un noto cittadino, al quale Veglie ha dato i natali prima e lo ha poi visto onoratamente prendere il fardello della responsabilita amministrativa di questo difficile Paese, è stato oggetto di pubbliche attenzioni diagnostiche da parte di un mio collega, medico.
Forse l’imminente inizio della campagna elettorale, forse la notevole diversità di vedute tra i due firmatari delle lettere ha di fatto generato un cortocircuito.
Un aspetto che non sono riuscito a tollerare è quel mancato rispetto dell’art. 10 del codice deontologico dei medici.
Mi spiego.
Dal contesto della lettera-risposta del mio collega, nonché sindaco del mio paese, ho estrapolato questo rigo: “giudizi,…pseudo bilanci……..mi creano, da medico, dubbi sullo stato di salute di chi li avanza”.
Da medico, ma anche da libero cittadino, questa frase mi porta a pensare che effettivamente chi ha scritto la lettera “MO BASTA” potrebbe essere in condizioni di salute precarie, cioè malato.
Sono rimasto sorpreso nel constatare con quanta leggerezza un medico, mio collega, sia venuto meno al rispetto del “segreto professionale”.
Ricordo ancora la lezione del mio prof di medicna legale su questo argomento: (art. 10 del codice deontologico dei medici, art. 662 C.P.)
“un medico è sempre un medico, per cui tutto cio di cui lui viene a conoscenza a causa del suo “sapere di medico”, in qualunque modo lo venga a sapere, ricade nell’area del segreto professionale e come tale va custodito gelosamente” se non si vuole calpestare selvaggiamente la dignità della persona.
Sono sicuro che questa inopportuna pubblica valutazione dello stato di salute di una persona sia stato un qualcosa di non intenzionale, ma ritengo che andrebbe posto qualche rimedio, anche simbolico, a questa incresciosa situazione se non altro per non denigrare il sano operato di tanti colleghi medici che, quotidianamente, esercitano il rispetto del segreto professionale.
Come collega, un po’ piu avanti negli anni rispetto a te, carissimo sindaco, ho ritenuto evidenziare quanto sopra.
Ti giungano i miei cordiali saluti.
Nicola Gennachi