Nell’approssimarsi della campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco di Veglie cominciano a manifestarsi alcuni nuovi “profili” sui social maggiormente frequentati.
Compaiono nuovi nomi reali e di fantasia che propabilmente, forse, chissà, si affiancheranno ai soliti personaggi che si alternano da decenni sul palcoscenico politico Vegliese.
Tra i nomi di fantasia ultimamente apparsi sui social c’è quello di GEUSU TREE.
Il nome è composto da una parola inglese Tree, il cui significato è albero, e una dialettale, Geusu, in italiano gelso. E’ chiaro il riferimento al detto tipicamente vegliese “Si ricorda lu Geusu ti mienzu la chiazza” per dire di una persona di una certa età o di un oggetto antico.
E’ interessante l’abbinamento del dialetto vegliese alla lingua inglese come in una sorta di passaggio tra la storia e le esperienze LOCALI a quelle INTERNAZIONALI.
Geusu Tree compare il 25 maggio con il seguente commento: “Un antico detto locale, per far capire che qualcosa è molto vecchia, dice: “si ricorda lu geusu ti mienzu la chiazza”. È storia che l’Amministrazione Comunale di Veglie nella metà del 1700 possedeva tra i suoi beni un albero di Gelso situato nell’attuale Piazza Umberto I.Si racconta che alla fine del 1700 in molte piazze del Regno fu piantato un albero di gelso in segno di Libertà e sfida contro i soprusi dei potenti.Oggi piantiamo in questa nuova piazza immaginaria un nuovo Albero di Gelso per raccontare i pregi e i difetti di Veglie dei quali l’Albero di Gelso è da secoli testimone nonostante sia stato abbattuto molti e molti anni fa“
L’albero del Gelso dà i frutti proprio in questo periodo, diamo quindi inizio alla “battaglia elettorale” 2020.
Di seguito l’ultimo articolo apparso sul profilo facebook di Geusu Tree e già condiviso in diversi gruppi Facebook vegliesi.
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“Nel primo pomeriggio di mercoledì 3 giugno 2020 con la fine dell’ultimo consiglio comunale che ha approvato la sfiducia al sindaco e ha aperto le porte al commissario prefettizio si è dato inizio alla campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative.
Nel giro di poche ore sono uscite sui giornali locali le prime dichiarazioni di alcuni consiglieri e la piazza dei social si è animata in maniera quasi indecorosa.
Commenti, commenti ai commenti, risposte ai commenti dei commenti. Un accanimento per dimostrare la pericolosità di un commissario prefettizio come se fosse il diavolo in persona.
Si è avuta una deriva sociale, linguistica e di stile peggio dei peggiori bar di caracas.
Era prevedibile. Anzi molti lo aspettavano per poter esprimere in maniera più libera le loro opinioni.
Mi auguro che in questo bailamme di parole e opinioni contrastanti, purtroppo a volte false ma con la volontà di qualcuno di farle passare per vere, i vegliesi abbiano la capacità di giudicare con la testa e avendo come unico obiettivo la crescita del paese.
È ora di far finire il tempo dello scambio del voto con un favore che invece molto spesso è un diritto già acquisito. È ora di votare un candidato per il programma che ha per il paese e non perché fa bene il suo mestiere qualunque esso sia. Far bene il proprio lavoro non equivale a saper governare un paese. Per farlo bene in questo periodo difficile e in particolare per la situazione di stallo in cui si trova Veglie ci vogliono competenze tecniche e capacità di programmazione a lungo termine. Non serve chi coltiva bene il suo orticello e accontenta i suoi elettori. La politica si fa per il Paese.
Ho letto centinaia di commenti sui social in questi giorni e salta subito alla vista che spesso manca il rispetto per l’interlocutore.
Sono state pubblicate numerose lettere sui giornali locali. I contenuti possono essere condivisibili o no. Ma meritano rispetto e vanno ribattute con parole e argomentazioni.
A qualcuno questo riesce difficile, e spesso si ricorre a denigrare lo scritto degli “avversari”, perché a questo punto di avversari politici si tratta, con affermazioni poco rispettose. Questo atteggiamento di ostilità verbale nei confronti dell’avversario, e soprattutto di mancanza di rispetto della persona, se dovesse continuare andrà a segnare negativamente la prossima campagna elettorale. E Veglie non ha bisogno di questo ma ha bisogno di dialogo e di rispetto.
Qualcuno ha tanto denigrato il livello dell’ultimo consiglio comunale. Bene. Evitiamo di fare una campagna elettorale allo stesso livello di quel consiglio comunale.
Un mio post qualche giorno fa è stato tacciato di demagogia.
Riporto qui la descrizione di un dizionario della parola demagogia:
“Degenerazione della democrazia, per la quale al normale dibattito politico si sostituisce una propaganda esclusivamente lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali delle masse, allo scopo di mantenere o conquistare il potere.”
Egregio dott. Yvan Rettore, questa descrizione sembra invece illustrare quello che pare sia diventato proprio il Suo compito da qualche settimana a questa parte, e soprattutto dopo lo scioglimento del consiglio comunale.
Non è un’accusa. Me ne guarderei bene. È solo la constatazione che sta portando avanti un incarico nel migliore dei modi: con un eccellente uso della comunicazione social, delle parole e della dialettica (unidirezionale). L’esaltazione che Lei fa del sindaco uscente dimostra solo che è entrato anche Lei con il suo gruppo FB nei giochi elettorali. Non è una colpa. Anzi è un pregio avere la passione e la volontà di far parte della politica del paese. Non mi sembra però il caso di nasconderlo e farlo passare per puro spirito di attaccamento al Paese.
Chi ha vissuto il paese da sempre conosce bene la vita amministrava del proprio comune. Convincere i vegliesi a basarsi solo sulla diminuzione del debito del comune (tra l’altro messo a punto da un assessore tra quelli fuoriusciti dalla giunta e quindi da Lei criticato) non basta a dare un giudizio positivo o negativo sull’operato di un’amministrazione. Per farlo bisogna prendere tutti i punti per i quali un’amministrazione si era impegnata e poi giudicare e quindi successivamente esprimere il proprio voto futuro. Non si può negare che Veglie è in uno stallo economico-sociale-culturale come mai si è visto prima. Se una squadra vince o perde il campionato lo fa soprattutto grazie o per colpa del suo allenatore.
Mi auguro che i vegliesi, soprattutto i giovani, abbiano uno spiccato spirito critico e sappiano scegliere una classe dirigente con le opportune capacità TECNICHE e POLITICHE per guidare il nostro comune verso un futuro più roseo.
*Se nello scritto ci sono errori grammaticali o di ortografia evitiamo di farne un caso politico.
*Se nello scritto si riscontra ancora demagogia vuol dire che posso essere anche io un avversario politico di egual livello.