Il risultato delle amministrative 2020 inizia a sedimentare ed immaginavo potesse indurre i partecipanti alla tornata elettorale ad una analisi del voto. Purtroppo nulla.
Qualcuno ha accennato ad interpretare il voto, le ipotesi avanzate sono state corroborate da dati numerici, da interpretazioni ideologiche, da voti punitivi e da conquiste all’arma bianca, tutte letture del voto molto suggestive ed interessanti, che lasciano, comunque, l’amaro in bocca.
E’ singolare che solo pochissimi candidati abbiano rilasciato delle dichiarazioni, nessun eletto ha commentato l’esito delle urne, ciò è riconducibile a dinamiche lontane da un vero fare politico ispirato e finalizzato al bene comune.
In definitiva potremmo aver a che fare con degli opportunisti.
Vorrei proporre una possibile visione, indimostrabile ed essenzialmente esotica.
Il 20 di Luglio rivolgo un appello, per allentare il giogo dei Baroni del voto sull’amministrazione di Veglie e smascherare la loro presenza insieme ai candidati di “Inchimientu”. Lo scopo era ben dichiarato: mandarli a casa.
Nell’appello si invitava a votare l’omologo speculare per indicare ai Baroni del voto la via del loro domicilio, suggerimento successivamente abbandonato per favorire quello più semplicemente applicabile: votare l’undicesimo candidato, nonostante non fossero ancora state pubblicate le liste.
Una volta pubblicate le liste dei candidati, è stato semplice individuare almeno 22 Baroni del voto ed alcuni personaggi di “Inchimientu”.
Bene, nell’attuale composizione del Consiglio comunale, non si annoverano personaggi di “Inchimientu”, tutti i consiglieri sono portatori di istanze personali o di qualche gruppo di concittadini, non si ravvisa un respiro politico ad ampio spettro, comunque, sono capaci di un’azione amministrativa autonoma.
Una capacità da non sottovalutare.
Inoltre, nell’attuale composizione del Consiglio comunale, si contano solo sette Baroni del voto, un risultato eccellente, visto che negli ultimi ventitre anni la media di Baroni del voto, tra i consiglieri comunali, è stata di dodici, con conseguenze nefaste.
Una condizione da non sottovalutare in fine, l’evento più eclatante, è stato eletto l’undicesimo candidato, la mia inconsapevole preferenza.
Un risultato da non sottovalutare. La correlazione tra quanto richiesto nell’appello e il risultato elettorale, rientra nell’ambito di libere congetture infondate, invero, sono esiti elettorali che incideranno sulla vita pubblica di Veglie nei prossimi anni. Come un altro fatto concreto risulta essere il seguente: la lista che non ha perso, rielegge lo stesso sindaco con circa mille preferenze in meno rispetto alle elezioni del 2015.
Voglio pensare che molti concittadini, si siano resi conto di non aver votato, in passato, nel migliore dei modi e ora abbiano acquisito consapevolezza che una alternativa è possibile.
Potrebbe essersi avviata una metamorfosi del parterre politico?
Affermo, altresì, che le dinamiche della democrazia, anche se divertite, esprimono quanto di meglio è possibile in questo momento, nel nostro caso, il “meno peggio migliore”. La democrazia non è in crisi, funziona sempre, sono le persone che vi partecipano a renderla migliore.
La democrazia è tanto elevata da consentire ad una minoranza di governare il nostro paese.
Sarebbe auspicabile, considerato che gli eletti nel consiglio comunale (maggioranza e minoranza) sono tutte persone capaci, che i loro sforzi siano indirizzati a ricercare elementi di convergenza, individuare materie comuni per proporre un governo di Veglie corrispondente alle reali esigenze e caratteristiche del paese. I programmi proposti in campagna elettorale, sono sostanzialmente tutti sovrapponibili, tutti hanno dichiarato di voler il bene dei vegliesi.
In attesa che si concluda la metamorfosi politica, sarebbe interessante interrogare periodicamente gli amministratori sullo stato dell’opera politica, con richieste specifiche sul programma politico, su quando verranno realizzati i progetti proposti in campagna elettorale, di seguito alcuni esempi:
– Area mercatale, purtroppo, alla precedente amministrazione, sono mancate solo ventiquattro ore per l’apertura. A oltre due settimane dall’elezione della nuova amministrazione l’area è ancora chiusa, si può sperare di vederla aperta per il ventiquattro Dicembre con le bancarelle dei pupi natalizi?
– Riorganizzazione degli uffici comunali e del personale, ambienti stantii che necessitano, ormai da tempo, di una ventata di nuovo e di dinamico.
– Politiche per l’ambiente, la gestione della Macchia di Belmonte e aggiungerei dell’attigua strada Sferracavalli, ristrutturata e lasciata morire nuovamente.
– Assegnazione della struttura di via IV Novembre come centro diurno per anziani e di Casa Tramacere come centro culturale. A tal proposito, vorrei suggerire, a questa attenta e sensibile amministrazione, di avviare un approfondimento su Salvatore Tramacere, sulla sua attività, istituire un premio o una borsa di studio. Sarebbe straordinario se questa amministrazione realizzasse il suo progetto per una fontana monumentale, si potrebbe sostituire quell’obbrobrio di fontana in piazza Ferrari con un opera d’arte di un concittadino geniale e tanto generoso.
Solo per fare alcuni veloci esempi.
Concludo dicendo che, chiunque voglia aderire ad un percorso di educazione civica e seguire da vicino l’attività dell’amministrazione vegliese e ben accolto, una sorta di Lume per i cittadini vegliesi.
Veglie, li 06.10.20 Pasquale Cirillo