Non sarà vasta quanto quella di Manduria, che contiene circa mille tombe, ma anche a Veglie è presente una piccola necropoli. In via Monteruga, alle spalle del comando-stazione dei Carabinieri.
Nel centro urbano di Veglie furono rinvenute tombe romane e messapiche, come in via Novoli, via Italia Nuova, nei pressi della Porta Nuova. In via Monteruga invece sono tombe di epoca medievale.
Lo affermò l’archeologa vegliese Cristiana Tondo in un censimento dettagliatissimo di tutti i beni storici, artistici e ambientali del territorio vegliese; studio per una variante al piano regolatore generale della fine del secolo scorso, e ripreso nel Documento Programmatico Preliminare per la formazione del nuovo P.U.G. adottato in data 22/7/2004 dal Consiglio Comunale di Veglie con deliberazione n.36, ai sensi della L.R. N.20/01 art. 11.
“Necropoli di origine medievale. Si conservano circa 45 tombe, già violate. In parte la necropoli è stata coperta dall’incontrollata espansione edilizia”, così scrisse Tondo nella scheda n.° 88.
Recentemente la Soprintendenza Archeologica della Puglia ha ribadito nell’area la presenza di “resti di un sepolcreto di epoca presumibilmente altomedievale.”
Fino alla fine del secolo scorso sempre nella stessa zona si poteva notare parte di un ambiente ipogeo, attualmente inglobato in una abitazione.
Una piccolissima area archeologica sarebbe una opportunità di riqualificazione per quella periferia del centro urbano di Veglie, dove lo sviluppo edilizio è avvenuto disordinatamente.
Sarebbe grave sottovalutare ancora una volta le potenzialità storiche, culturali e didattiche del luogo. Conservare decorosamente pochissime are di roccia affiorante non sarebbe un’impresa titanica; basterebbe volerlo.
Veglie, 03/04/2021
Dott. Fabio Coppola