EMILIANO A VEGLIE – CONSIDERAZIONI DI ANTONIO GRECO

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emiliano a veglie a chi è servito

emiliano a veglie a chi è servito

A CHI È SERVITO?

“Ti invio un link. Guarda questo video. Dura poco più di un’ora. Dimmi cosa ne pensi”.

É la registrazione dell’incontro con il Presidente della Regione Michele Emiliano tenutosi a Veglie sabato 23 ottobre 2021, presso la sede del Comune di Via Salice.

Mi sono prestato a questa richiesta perché, ingenuamente, ho pensato che il Presidente Emiliano avesse illustrato la programmazione regionale del P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e in essa una iniziativa che riguardasse il nostro comune di Veglie. Che so, per esempio: “A Veglie realizzeremo una Casa di comunità attiva come un day hospital oppure una Cittadella della salute”;  o  per  il  settore  dei  rifiuti (altrettanto importante quanto quello della salute): “per l’Aro Lecce3 sarà possibile realizzare un impianto pubblico  di  media  taglia  per  il  compostaggio”;  o  ancora:  “il  vostro  Ufficio  Tecnico  comunale,  pur  se stranamente diviso in tre settori, ha tre caporali soli, senza soldati; per la programmazione del PNRR vi mando un paio di professionisti”; o anche: “è stata trovata la cura per la xilella ma costa troppo. La regione ha trovato i soldi per finanziarla e salvare il feudo di Veglie tra i più flagellati da questo terribile male”; o qualche altra

proposta concreta nata dalla mente degli attuali amministratori vegliesi, da me non immaginata, approvata dal Presidente e dalla sua Giunta.

Ma nulla di tutto questo.

L’incontro è iniziato con una introduzione del sindaco Paladini, da lui definita “futurista”, con la quale ha farfugliato sulla situazione sociale ed economica di Veglie. Per i prossimi quattro anni, che gli rimangono da sindaco, vuol lasciare “qualcosa di importante ai suoi figli e ai figli dei cittadini”. Amministra il paese da sei anni e non ha lasciato nulla di importante. Ci prova nei prossimi quattro.

É seguito l’intervento di Alessandro Delli Noci, assessore regionale (con delega a Sviluppo economico, Competitività,  Attività  economiche  e  consumatori,  Politiche  Internazionali  e  commercio  estero,  Energia, Ricerca industriale e innovazione e Politiche giovanili dell’assessore regionale). Nel suo accorato intervento, oltre all’invito a evitare forme di campanilismo, ha chiesto di presentare progetti che siano inseriti in una chiara programmazione di sviluppo del territorio del nord-ovest salento. Ci ha tenuto ad annunciare che ha aperto a Veglie una sua segreteria.

L’intervento del Presidente Emiliano è stato una “omelia” dei buoni propositi: non scoraggiatevi, fate figli, vi spiego l’albergo diffuso (che a Veglie conosciamo da 15 anni), copiate le esperienze eccellenti che ci sono in  Puglia  e  applaudite  alle  due  che  sono  a  Veglie.  Null’altro.  Ha  ricordato  la  Legge  regionale  sulla partecipazione. Ma, oltre a sindaco e assessore regionale, nessuno altro è potuto intervenire. 

A parte la delusione personale, che conta poco, per aver perso più di un’ora ad ascoltare la registrazione dell’incontro, mi salgono alla mente alcune annotazioni.

–  L’incontro è stato presentato come un incontro istituzionale: il Presidente della Regione incontra il Sindaco e il Consiglio Comunale. In realtà, in modo camuffato, è stato un incontro politico. Di bassa politica. Dispiace per la presenza fuori luogo dell’Arciprete, più volte nominato da Emiliano.

–  La collocazione politica di Paladini nel passato prossimo e nel presente (vicino all’assessore regionale di opposizione di Pagliaro) non si concilia con quella di Delli Noci. E allora, Paladini ha voluto e/o favorito questo incontro perché ingenuo politicamente o perché, nel suo totale fallimento, ha trovato nell’assessore regionale chi gli può dare una spinta per i suoi sogni “futuristi”?

–  I “personaggi” locali che hanno promosso e/o favorito l’incontro con l’avallo del sindaco, a che cosa puntano da un punto di vista amministrativo per il prossimo futuro? Non sarebbe più utile un loro progetto chiaro e con identità politica precisa, in alternativa al vuoto politico di Paladini, anziché inseguire i vecchi metodi fatti di tatticismi senza contenuti?

Il P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è un percorso complesso, che segnerà le sorti del secolo. Le figure chiave del P.N.R.R. sono i sindaci, chiamati a far fronte a una questione colossale senza personale e strumenti e, in qualche caso, senza idee e senza capacità amministrative.

Ma al termine dell’ascolto della registrazione dell’incontro non è il problema del P.N.R.R. (che passerà sulla testa dei vegliesi che nemmeno si accorgeranno del treno che passa) che mi ha preoccupato.  Sono stato impressionato dal fatto che l’incontro non tenesse conto della storia, di ciò che sta accadendo nella vita concreta delle persone. Serpeggia un’intossicazione perenne nel nostro corpo sociale. E chi non ha rabbia pare sfinito, rassegnato. Insomma, c’è uno sfondo depressivo da Nord a Sud di cui nessuno sa come occuparsi. Pare quasi che la politica neppure si accorga di questa condizione. 

“La politica, in questo momento, riesce a produrre solo soluzioni tecniche, non riesce a dire nulla al cuore degli uomini e delle donne e quando ci prova sono pensieri volgari”, ha scritto Franco Arminio il 23 ottobre, proprio mentre parlava il presidente Emiliano a Veglie, dove anche le soluzioni tecniche sono una chimera.  

25 ottobre 2021

Antonio Greco

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