Il nostro è, spesso, il tempo della “chiacchera” che nasconde vuoti di pensiero e di argomentazioni. Come leggere il silenzio di amministratori che parlano tanto e, in alcune circostanze, tacciono?
Qui non sono in esame certi silenzi sui tanti drammatici problemi quotidiani (liste d’attesa nel settore sanitario, abbandono dei rifiuti nelle periferie e nelle campagne, servizi amministrativi carenti…ecc.), che pure andrebbero scandagliati, pur in presenza di problemi troppo complessi e competenze molto diffuse.
Mi riferisco a problemi più semplici e, perciò, a silenzi più rumorosi: dal 3 aprile ad oggi, il Decreto del Ministero della Cultura che ha dichiarato il Villaggio di Monteruga sito “di interesse culturale” è passato sotto silenzio; sul progetto del parco eolico della società AEI WIND PROJECT III di Roma (5 turbine con una potenza totale di 33 MW), il cui avviso è stato pubblicato il 17 maggio 2023 sull’albo pretorio del Comune di Veglie, che interessa anche il Comune di Veglie, non c’è stato nessun atto (anche uno qualsiasi, sia pur di presa d’atto), secondo le mie conoscenza, da parte dell’amministrazione di Veglie; e potrei continuare.
Su certi silenzi rilevabili nella sede istituzionale del Consiglio Comunale non ci si sofferma mai abbastanza. Alcuni di essi fanno rumore perché hanno la cifra della incoerenza e della reticenza, “virtù” molto frequenti fra coloro che criticano un sistema amministrativo non perché vogliono cambiarlo, ma perché vogliono solo alternarsi al comando.
Il Consiglio Comunale del 29 agosto u.s. è stato, per la maggioranza, un coktail di silenzi inspiegabili e di reticenze imbarazzanti.
Il 14 agosto la Sindaca di Veglie ha nominato un nuovo segretario Generale in sostituzione del dott. Nino Cacciatore, titolare per sette anni della segreteria. Il neosegretario dal 1° settembre presterà servizio anche a Porto Cesareo per un tempo paritario (50% e 50%) settimanale fra i due comuni.
Il 29 agosto la Sindaca con Decreto n. 16 ha attribuito al nuovo Segretario Generale, oltre alla retribuzione di posizione annua lorda pari a € 18.592,45, una maggiorazione del 50% della retribuzione di posizione, pari all’importo di € 9.296,22 annui, e con lo stesso decreto ha fissato nella misura del 10% la misura massima della retribuzione di risultato.
Se nominare il segretario è compito solo della Sindaca, la convenzione per cui lo stesso segretario possa gestire due segreterie in forma associata (nel nostro caso, Veglie e Porto Cesareo) è compito del Consiglio Comunale.
Per questo, lo stesso 29 agosto il Consiglio Comunale, con soli 11 voti, ha approvato la “Convenzione tra i Comuni di Veglie e Porto Cesareo per la gestione in forma associata del Servizio di Segreteria Generale” (Delibera n. 26 del 29/08/2023). Alla seduta consiliare era presente il nuovo segretario.
La lettura del verbale della seduta lascia senza parole, per il “silenzio” della Presidente del Consiglio e/o della Sindaca, entrambe presenti, sui mancati saluti (rituali quanto si vuole ma doverosi per senso istituzionale e civico) al Segretario uscente e i mancati auguri di “buon lavoro” al neosegretario. E non si risponda che valevano quelli della minoranza, che per di più aveva poi abbandonato l’aula.
Ma c’è di più: altri silenzi sulla convenzione sono stati più sostanziosi. I cittadini vegliesi hanno diritto di sapere perché è stata fatta la scelta di avere un Segretario a tempo parziale e non a tempo pieno per un comune come Veglie che, per esperienza personale, ha bisogno del tempo pieno del segretario come il pane? I criteri oggettivi e soggettivi per la maggiorazione del 50% (e non del 40 o 30 o 20%) della retribuzione di posizione esposti nell’allegato A) del Decreto sindacale del 29 agosto sono stati pesati sulla reale situazione locale amministrativa o sono solo punteggi formali per rispondere a richieste economiche? E si è verificato se con la forma associata della segreteria si ha un risparmio economico, e in che misura, rispetto al costo del vecchio segretario a tempo pieno?
Si dirà che i saluti al neosegretario da parte della maggioranza sono stati espressi dall’assessore Stefanizzi. Secondo me, fra tutti gli 11 consiglieri presenti, il suo intervento era il meno opportuno. Ma se proprio sentiva il bisogno di intervenire, ho sognato che avrebbe detto:
“Ho fatto per quattro anni circa il consigliere di opposizione dal 2005 al 2009 e già conosco il neosegretario. Lo stesso che ha prestato servizio di segreteria in quegli anni.
Mi sono rimasti impressi alcuni fatti amministrativi rilevanti di quegli anni. Non sono tutti da addebitare al Segretario Generale e non ricorro al passato per mettere in discussione la sua professionalità, ma le criticità rilevate dall’opposizione in quegli anni sono state tante e ricordarle è solo auspicio per non ripeterle.
Ho vissuto nel 2006 il lungo e drammatico pasticcio tra Comune-Banca Tesoriera-Cassa Depositi e Prestiti sugli Swap con l’epilogo di un danno a carico del Comune di Veglie di oltre 217 mila euro più enormi spese legali, mai più recuperati.
Nel 2007, il segretario, nominato Responsabile dell’Ufficio di Piano, affidava l’incarico per la redazione del Pug, con procedura sbagliata, a un tecnico-ingegnere ma il Tar di Lecce, su ricorso di un altro partecipante alla selezione, annullava la nomina, con la conseguenza che da allora, nonostante altri tentativi e altre responsabilità, la redazione del PUG è al palo.
Nel 2008, la procedura sbagliata per l’approvazione del progetto di un Megasansificio in contrada La Casa, ha portato a un contenzioso pluriennale, che ha visto coinvolti numerosi soggetti privati e provinciali contro il progetto avallato dall’Amministrazione comunale, poi fermato dalle autorità competenti, con grave danno anche per la ditta proponente. E, sembra, che non si sia ancora concluso l’iter con il verbale del ripristino dello stato dei luoghi.
Nel 2009, ho vissuto il pasticcio del non riconoscimento contestuale delle dimissioni di 11 consiglieri, ritenute regolari successivamente dal Tar di Lecce, ma non tali dalla relazione fatta nell’immediatezza dei fatti dalla Segreteria alla Prefettura di Lecce.
Ancora nel 2009, dopo la pubblicazione sulla pagina per la trasparenza del sito web comunale delle retribuzioni dei dirigenti del Comune, pur tenendo conto che il Segretario esercitava per poche ore anche nel Comune di Gagliano del Capo, non riuscivo a spiegarmi il legittimo ma alto compenso percepito per l’anno 2008 (€ 123.814,84, di cui 91.140.07 a carico del Comune di Veglie) dal Dirigente-Segretario, in un tempo di crisi gravissima per tutti.
E questo solo per una sintesi sommaria, molto sommaria, dell’attività amministrativa di quegli anni.
Non discuto, ripeto, la professionalità del neosegretario, che è certamente cresciuta in studi e competenza negli anni successivi, come il buon vecchio vino. Auguro solo migliori esiti al suo lavoro”.
Invece di far ricorso con coerenza al suo passato, l’assessore Stefanizzi lo ha messo a tacere completamente e ha balbettato: “Io auguro al Segretario, già conosciamo, come hanno già detto, le sue capacità, un buon lavoro insieme a tutta quanta la squadra, il mio augurio è che in questi cinque anni possiamo andare … diciamo, sarà l’occhio attento dell’Amministrazione perché con tutta la sua professionalità sicuramente ci aiuterà in questo percorso; quindi, non posso augurarle che un benvenuto e un buon lavoro” (dal Verbale allegato alla Delibera CC. n.26/2023).
Che dire politicamente di questi silenzi e di queste reticenze?
Mi rifiuto di pensare che il silenzio della sindaca sia dovuto, come qualcuno afferma, al fatto che ha subito la nomina del Segretario. Mi rifiuto di pensare, anche, che la scelta del tempo parziale per il Segretario sia stata fatta per un risparmio economico. Mi rifiuto di condividere la cinica affermazione, manifestata da alcuni soggetti della maggioranza, che è meglio la scelta del tempo parziale dei dirigenti perché così fanno meno danni.
Mi rifiuto, inoltre, di assolvere l’assessore Stefanizzi per le sue reticenze. Non era suo compito scegliere il neosegretario, ma non può far finta di aver dimenticato il suo passato politico e affermare “già conosciamo … le sue capacità”. È un caso tipico in cui la incoerenza politica richiama quella etica.
Politicamente non si può, però, non rilevare che il silenzio degli altri 10 consiglieri di maggioranza, nell’affrontare il tema della nomina del neosegretario nella sede istituzionale del consiglio del 29 agosto, fa crescere l’opinione di coloro che pensano che il nucleo del vero potere amministrativo locale non è nel Consiglio Comunale ma altrove. Se il cuore del potere è altrove, inaccessibile ai comuni cittadini, non sottoposto al controllo democratico, a che serve partecipare? E tuttavia, il potere non sottoposto a controllo democratico è a forte rischio di devianza verso interessi individuali e di pochi.
2 settembre 2023
Antonio Greco