CI SONO CADUTE LE PALE EOLICHE

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Pale eoliche 2

Pale eoliche 2

Il vento, qualcosa di inafferrabile, che non si può materialmente vedere ma si possono osservare solo gli effetti, un qualcosa che riesce a rendere unica una penisola come la nostra, una fonte ormai di energia e anche di guadagno.

È da tempo che nella nostra nazione si cerca di investire nelle energie rinnovabili, nella transizione energetica, in particolar modo in regioni italiane come la Puglia, una delle prime in Italia ad investire nel vento e quindi nell’eolico.

La transizione energetica è la soluzione per passare da fonti inquinanti di energia a fonti di energia rinnovabile e non inquinante. Naturalmente come in ogni cosa nella vita, serve una certa consapevolezza.

In questi giorni sto seguendo molto le vicende che interessano il progetto dell’impianto eolico denominato “Leverano”, che deve essere sviluppato anche all’interno del comune di Veglie.  

Prima di immergermi nel discorso mi permetto di dire che gli impianti eolici come qualsiasi fonte alternativa di energia non inquinante risultano importanti per il nostro pianeta e per l’ambiente, in quanto stiamo vedendo gli effetti del cambiamento climatico e di ciò che concerne l’inquinamento atmosferico. Giusto per sfatare le teorie dei complottisti e negazionisti di qualsiasi forma e sostanza vi do alcuni dati: La temperatura superficiale dell’aria in media globale di 16,82°C registrata il mese di agosto 2023 è stata di 0,71°C più calda della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 per il mese di agosto e di 0,31°C più calda del precedente agosto più caldo dell’anno 2016. Si stima che il mese di agosto 2023 sia stato più caldo di circa 1,5°C rispetto alla media preindustriale del periodo compreso tra il 1850 e il 1900. Sono state registrate ondate di calore in diverse regioni dell’emisfero settentrionale, tra cui l’Europa meridionale, gli Stati Uniti meridionali e il Giappone. Temperature ben superiori alla media si sono registrate in Australia, in diversi Paesi del Sud America e in gran parte dell’Antartide. Le temperature marine dell’aria sono state molto al di sopra della media in diverse regioni.

Questi sono solo alcuni fattori che confermano il fatto che abbiamo urgente bisogno di una transizione energetica, ma come si dovrebbe effettuare questo tipo di processo? E soprattutto ci siamo mai chiesti, perché la Puglia pur essendo una delle prime regioni in Italia ad investire in rinnovabili, il costo dell’energia elettrica è aumentato del 108%*? * dato di febbraio 2023

In primo luogo, c’è da dire che gran parte delle aziende che impiantano pale eoliche o pannelli fotovoltaici fanno capo a delle multinazionali, le quali immettono l’energia prodotta nel mercato nazionale o addirittura globale, vendendo l’energia ad altri enti. Oltre a questo, domandiamoci: quante aziende che redigono ed eseguono progetti vogliono vendere le proprie royalties? Quante aziende delle rinnovabili scompaiono dall’oggi al domani?

È chiaro che al posto di una transizione energetica consapevole, questo diventa un vero sfruttamento del territorio, creando così un business di portata globale che servirà solo ad un mero scopo di lucro.

Teniamo conto di un altro fattore che, nonostante stiamo investendo in energie rinnovabili come regione, dall’altra parte abbiamo Enel che mantiene ancora in vita la centrale termoelettrica di Cerano che fino al 2025 sarà ancora a carbone, la quale provoca gravi danni all’ambiente e alla salute dei cittadini.

Per questo risulta evidente come in Puglia così come nel resto d’Italia, assistere ad una transizione energetica schizofrenica, facendo passare in secondo piano il rispetto dell’ambiente e della salute.

In questo articolo non voglio immergermi nel merito della fase impattante che avranno i mega progetti delle rinnovabili (pale eoliche, pannelli solari etc.) sulla salute e sull’ambiente, per quello ci saranno le valutazioni di impatto ambientale che faranno gli enti preposti come è già accaduto in passato.

Come possiamo attuare quindi una transizione energetica consapevole?

Innanzitutto, i primi enti che devono muoversi in tal senso sono le Regioni.

In Puglia, per esempio, abbiamo a disposizione diversi strumenti come il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR).

Il P.E.A.R. è lo strumento di pianificazione strategica con cui la Regione Puglia programma ed indirizza gli interventi in campo energetico sul territorio regionale. In linea generale, la pianificazione energetica regionale persegue finalità atte a contemperare le esigenze di sviluppo economico e sociale con quelle di tutela dell’ambiente e del paesaggio e di conservazione delle risorse naturali e culturali.

L’amministrazione regionale deve essere pronta ad aggiornare questo strumento, in modo che progetti di tale portata vengano connessi con il territorio e l’ambiente circostante, proteggendo il paesaggio da un insediamento selvaggio di multinazionali, le quali il loro obiettivo non è quello di difendere l’ambiente.

Di rilevante importanza risulta essere il PPTR (Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), un altro strumento con cui amministrazione regionale e amministrazioni locali sinergicamente, possono lavorare per tutelare e valorizzare, nonché recuperare e riqualificare i paesaggi della Puglia, cosa che fino a questo momento storico è stata data sempre per scontato. Proprio per questo, già nel lontano 2017/2018 ho redatto una mozione, discussa poi in consiglio comunale, in merito all’utilizzo del P.P.T.R. per poter iniziare a valorizzare e proteggere quelle zone sensibili di Veglie come la Macchia Mediterranea di Belmonte (Lupomonaco).

Ma la sensibilità delle amministrazioni locali e regionali verso queste tematiche non è stata mai il nostro forte, ed ora che vi si presenta il problema ci coglie impreparati.

Tenendo conto dei problemi che ho citato in quest’articolo, in diversi territori stanno nascendo le “comunità energetiche rinnovabili” che si adoperano ad utilizzare consapevolmente la transizione energetica.

Cosa sono queste comunità energetiche?

Sono associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni  locali e piccole/medie imprese che decidono di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia delle fonti rinnovabili su scala locale, in questo modo si ha la possibilità di tenere in considerazione le esigenze del territorio, e di salvaguardare la salute dei cittadini.

Per questo credo che un’amministrazione locale ha il dovere di sensibilizzare e di informare la cittadinanza su queste tematiche, dando una prospettiva ben diversa da quella che oramai la maggioranza crede di conoscere. Siamo già in ritardo sulla tabella di marcia.

Ricordiamo che la vera transizione energetica parte dal nostro piccolo, dalla nostra consapevolezza di conoscere e di capire come stanno realmente le cose. La transizione energetica consapevole ci dà la possibilità di essere noi i protagonisti del nostro futuro, dando un valore aggiunto a tutte quelle famiglie che ogni mese devono cercare i soldi per pagare bollette energetiche elevatissime.

Acquisendo consapevolezza della transizione energetica avremo anche modo di salvare il nostro pianeta dalle catastrofi naturali.

“Pensare globale, agire locale”.

 

Daniele Ascanio

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